Gli italiani, almeno quelli dell’età compresa tra Generazione X e Millennial, hanno un rapporto particolare col mondo dei videoclip, quasi d’affetto. C’entra probabilmente il fatto che nel 1984, mentre nei paesi anglosassoni muoveva i primi passi il “panzer” MTV, qui apriva, da un piccolo studio in Toscana, Videomusic.

Quando anche il piccolo schermo è artigianale

La storia di Videomusic è particolare e quasi incredibile, perché lontana dai grandi budget che siamo abituati ad associare al mondo della tv, e fatta di idee artistiche e comunicative innovative. Programmi del suo palinsesto hanno fatto da ispirazione a contenitori molto noti, mentre alcuni dei suoi conduttori sono diventati famosi altrove, ma si sono fatti le ossa proprio in quegli studi del Ciocco, a pochi chilometri da Lucca.

Tutto comincia col gruppo Beta Television fondato dall’imprenditore Guelfo Marcucci e dalla sua famiglia: negli anni ’80 trovano che i tempi siano maturi per creare un canale di intrattenimento e news solo per i giovani, dal linguaggio informale e dal piglio decisamente artistico.

L’età dell’oro e le trasformazioni

MTV negli USA diventa la casa dei grandi artisti, mentre Videomusic dedica spazi anche ad artisti di nicchia, così come a cineasti, fumettisti e scrittori. I primi dieci anni del canale sono tuttora considerati leggendari e studiosi del mezzo televisivo guardano a certi esperimenti di Videomusic con grande interesse. L’età dell’oro termina nel 1995 con l’acquisto della rete da parte di Vittorio Cecchi Gori: Videomusic si trasforma prima in TMC2 (canale fratello della più famosa TeleMonteCarlo) per poi diventare la “casa” ufficiale proprio di MTV, che inizia a trasmettere in italiano nel 2001.

Per un viaggio nel passato, si può appoggiarsi al sito degli appassionati di Videomusic.

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