In un altro articolo di approfondimento abbiamo parlato di quella che riteniamo essere l’epoca d’oro per i videoclip musicali, particolarmente a livello di sperimentazione di linguaggi e forme espressive: questi elementi non sono certamente prerogativa degli anni ’90!
Lavori memorabili tra tecnologia e arte
Moltissimi video rimasti nella storia infatti sono più recenti e sono rimasti impressi perché hanno potuto appoggiarsi a nuove tecnologie filmiche: è il caso di “All is Full of Love” di Björk, diretto da Chris Cunningham. Altri invece hanno approfittato di un lavoro più artigianale, che dà al risultato finito un’aura di romanticismo un po’ naif, come nel caso di “Take on Me” degli A-Ha – indimenticabile.
In mezzo a questi due estremi ci sono esempi di rara eleganza (“Untitled” di D’Angelo è ancora insuperato e si tratta semplicemente del ritratto dell’artista nudo contro uno sfondo nero), idee originalissime (“Coffee & TV” dei Blur, il cui pupazzo a forma di cartone del latte è diventato popolarissimo) o guizzi creativi (potremmo inserire in questa categoria tutti i clip della band statunitense OK Go). Una classifica aggiornata al 2020 dei migliori clip si può leggere qui: l’aveva stilata in origine il celebre settimanale Billboard.